INTRO di "PASTO NUDO", da "GIARDINO DELLA GIOIA" testo e voce: Maria Grazia Calandrone - musica e video: Stefano Savi Scarponi
pasto nudo mi sentivo a mio agio con te come in una casa con le tende e le cose lavate dalla luce del sole e tutto fuori era evidente e nitido come in un pomeriggio d’estate dicevo sempre non conosco gli angeli, conosco te tornata al mondo come il primo amore * il tuo viso era semplice come un raggio di sole e talmente vicino che guardando i tuoi occhi vedevo il tuo cuore sciogliersi in filamenti incandescenti d’oro e di lava * i tuoi occhi comprendevano gli occhi degli amori già amati e il calore saliva da cose invisibili rimosse e muoveva altre cose invisibili e nuove * e noi, tra altri laghi lavati dalla luce ricordavamo quello che non sappiamo a quali spine sia impastata la dolcezza di quelli che amano, come l’amore dolcemente agisca contro di noi, perché la solitudine di quelli che hanno visto l’amore una volta non è la stessa solitudine dei mai amati
[...]
L'ORO
eterno, inalterabile, omogeneo, facilmente trasportabile. un metallo di transizione tenero, pesante, duttile. l’oro è l’elemento chimico di numero atomico 79. è un malleabile di colore giallo. il suo colore è dovuto all’assorbimento delle lunghezze d’onda del blu dalla luce incidente. l’oro è quasi del tutto inattaccabile. allo stato puro, è incorruttibile. reagisce solo con acqua regia e ione cianuro. nel suo stato nativo si rinviene, sotto forma di pepite, grani e pagliuzze, all’interno delle rocce, al fondo dei depositi alluvionali e al fondo dei tuoi occhi innamorati