Taci, amore che ridevi per la gioia di vederla apparire dal fresco del portone nei mattini di giugno aperti come campane.
Tace la piazza dell’alimentari dove nessuno conosce la ragazza vestita d’azzurro con il suo amore nuovo.
Amore di campo e di panchina, chiaro che scoppia all’improvviso nel silenzio d’aprile, improvviso e chiaro.
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La prima volta hai preso la parola sulla rampa dell’Eurospin. Fu un tardo pomeriggio di primavera, l’energia nucleare risuonava dalle condotte idriche, girava attorno ai pali come un vento che faceva cantare la città.
Un costone calcareo crolla nell’Adriatico. Sembra che dalla spiaggia delle Due Sorelle sia salita per giorni una corda di fumo. Una sequenza di simboli, una discarica.
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Siedi fra i tigli aperti come stelle nella notte di giugno e taci col tacere delle bestie, con il muso sfiora la terra, brucia nell’erba come la pietra e taci con amore.