ad Afrodite, Saffo (in ELLE)
ad Afrodite, Saffo
traduzione di Maria Grazia Calandrone per Elle
immortale Afrodite, che siedi
bellissima, intrigante
figlia di Zeus, io ti prego
signora, non addomesticare
la mia anima con solitudine e dolore,
stai al mio fianco. è già successo
che tu abbia emancipato la mia voce
dal fango e, lasciata la casa di tuo padre, è già successo che tu sia venuta
sul tuo carro d’oro
lievi, rapidi uccelli
ti sospingevano sulla terra nera,
scuotendo le ali sottili – nell’azzurro.
siete arrivati così presto! e tu
felice, sorridendo con tutto
il tuo viso immortale,
mi hai domandato della mia nuova pena
e cosa ancora io chiedessi,
cosa desiderasse di più al mondo
la mia anima infuriata: “chi vuoi che Peito
persuada, Saffo
cara? – dicevi – chi ti maltratta?
colei che ora ti sfugge, t’inseguirà,
quella che non accetta i tuoi doni, offrirà a te
i suoi, lei
che non ti ama, d’improvviso
avrà cura di te.”
vieni da me, ancora. ancora
liberami da tanto dolore, lascia che accada
quel che desidero con tutta l’anima:
stai al mio fianco
da combattente, Afrodite!
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