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Libera Università del Crostolo, RE

Data / Ora
7 Novembre 2023
17:30

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Martedì 7 novembre 2023, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore

Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca

di Maria Grazia Calandrone

con l’autrice dialoga Annamaria Tagliavini

Dove non mi hai portata esplora un nodo intimo e complesso. Indagando la storia dei genitori grazie agli articoli di cronaca dell’epoca, Calandrone fa emergere il ritratto di un’Italia stanca di guerra ma non di regole coercitive. Un Paese che ha spinto una donna forte e vitale a sentirsi smarrita e senza vie di fuga.

  1. Un uomo e una donna, dopo aver abbandonato nel parco di Villa Borghese la figlia di otto mesi, compiono un gesto estremo. 2021. Quella bambina abbandonata era Maria Grazia Calandrone. Decisa a scoprire la verità, torna nei luoghi in cui sua madre ha vissuto, sofferto, lavorato e amato. E indagando sul passato illumina di una luce nuova la sua vita. Dove non mi hai portata è un libro intimo eppure pubblico, profondamente emozionante e insieme lucidissimo. Attraversando lo specchio del tempo, racconta una scheggia di storia d’Italia e le vite interrotte delle donne. Ma è anche un’indagine sentimentale che non lascia scampo a nessuno, neppure a chi legge. Quando Lucia e Giuseppe arrivano a Roma è l’estate del 1965. Hanno con sé la figlia di otto mesi, sono innamorati, ma non riescono a liberarsi dall’inquietudine che prova chi è braccato. Perché Lucia è fuggita da un marito violento che era stata costretta a sposare e che la umiliava ogni giorno, e ha tentato di costruirsi una nuova vita proprio insieme a Giuseppe. Per la legge dell’epoca, però, la donna si è macchiata di gravi reati: relazione adulterina e abbandono del tetto coniugale. Prima di scivolare nelle acque del Tevere in circostanze misteriose, la coppia lascia la bambina su un prato di Villa Borghese, confidando nel fatto che qualcuno si prenderà cura di lei. Piú di cinquant’anni dopo quella bambina, a sua volta diventata madre, si mette in viaggio per ricostruire quello che è davvero successo ai suoi genitori. Come una detective, Maria Grazia Calandrone ricostruisce la sequenza dei movimenti di Lucia e Giuseppe, enumera gli oggetti abbandonati dietro di loro, s’informa sul tempo che impiega un corpo per morire in acqua e sul funzionamento delle poste nel 1965, per capire quando e dove i suoi genitori abbiano spedito la lettera a «l’Unità» in cui spiegavano con poche parole il loro gesto.

Il romanzo “Dove non mi hai portata” è edito da Einaudi, Torino, 2022.  Incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2023. Libro finalista del Premio Alassio Centolibri, un Autore per l’Europa 2023

 Maria Grazia Calandrone è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice Rai, scrive per «Corriere della Sera» e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri. Ha pubblicato numerosi libri di poesia tra cui: La scimmia randagia (Crocetti 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier 2005), La macchina responsabile (Crocetti 2007), Sulla bocca di tutti (Crocetti 2010 – premio Napoli), Atto di vita nascente (LietoColle 2010), La vita chiara (transeuropa 2011), Serie fossile (Crocetti 2015 – premi Marazza e Tassoni, rosa Viareggio), Gli Scomparsi (pordenonelegge 2016 – premio Dessì), Il bene morale (Crocetti 2017 – premi Europa e Trivio), Giardino della gioia (Mondadori 2019). Tra le opere in prosa ricordiamo invece, Splendi come vita (Ponte alle Grazie, 2021), Versi di libertà – trenta poetesse da tutto il mondo (Mondadori, 2022) e Dove non mi hai portata – Mia madre, un caso di cronaca (Einaudi, 2022) libro candidato al Premio Strega 2023.

Annamaria  Tagliavini (Reggio Emilia 1954) si è laureata in Filosofia all’Università di Bologna e ha conseguito un Master in Management di Biblioteche, Archivi, e Centri Documentazione presso la Scuola di Management “Guido Carli” istituita presso la Libera Università di Studi Sociali- LUISS di Roma. Impegnata nel campo della politica e della cultura delle donne, si è occupata tra le altre cose di corsi di formazione, attività editoriali e di gestione di servizi culturali di genere. È stata per venticinque anni direttrice della Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e ha lavorato alla rete internazionale delle biblioteche delle donne Athena per la promozione degli Women’s Studies. E’ tra le fondatrici di “Wine” (Women Information Network in Europe), che riunisce le più importanti biblioteche, archivi e centri di documentazione delle donne europei.

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