La poesia va in carcere (25.5.13)
“Nell’agosto dello scorso anno sono stata invitata a Regina Coeli per fare una lezione di poesia”. La poetessa Maria Grazia Calandrone racconta a Rai Letteratura la sua esperienza all’interno del noto carcere romano: un ciclo di letture e conversazioni nel più classico dei luoghi di restrizione organizzato dai volontari dell’associazione A Roma, insieme. “Mi sono trovata in questa sala piena di “cattivi ragazzi”, tutti uomini e sono stata aggredita in qualche modo dal loro bisogno di raccontare”, continua. I versi di Caproni, Celan, Mandel’stam, Sereni ma soprattutto i testi dei detenuti. Le parole tornano ad avere il gusto dolceamaro della salvezza.
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