nota per un libretto di poesie scolastiche (25.5.17)
Il mondo si cambia sognando un mondo nuovo
per il bambino che stamattina, nascosto dietro il quaderno e facendo le smorfie per incoraggiarsi da solo, ha immaginato, scritto e letto davanti a sessanta compagni le parole del padre: “lascia stare la morte, che non c’è. io mi ricordo tutto, non ti lascio mai solo” – Roma, 26 ottobre 2016
quando ti dicono all’orecchio non ci provare con lei, non parla. ma tu arrossisci e insisti, perché hai imparato la misteriosa democrazia della poesia – e la bambina legge un’intera poesia e i compagni applaudono e tu e la maestra ingoiate a vuoto. è un momento di grazia, un niente. ma chissà… – Roma, 25 maggio 2017
Presto servizio volontario nella scuola pubblica perché credo alla misteriosa democrazia della poesia, credo ancora che Orfeo possa commuovere le pietre – e credo che i bambini siano ciascuno sede naturale di poesia. Ma i bambini sono soprattutto generosi, non hanno remore nel consegnarsi, perché sono ancora affascinati dall’avventura di conoscersi.
Dicono infatti che, grazie alla poesia, scoprono parti di sé. Dicono che la poesia è libertà, conoscenza, fantasia, melodia e anche pazienza, di aspettare la parola esatta e giusta. Dicono anche che non si sa cosa sia, che ciascuno lo sa nel proprio intimo e, perciò, è come togliersi la maschera. Hanno ragione.
Dicono che guardano il mondo e poi guardano se stessi e vorrei che scoprissero anche loro che tra se stessi e il mondo non c’è più differenza. Almeno per quel breve momento di grazia durante il quale scrivono e, come fanno i poeti, diventano altro da sé, altri, semplice e complesso mondo. Realtà.
Tanti auguri di cuore, cari ragazzi, per la vostra vita. Che sia libera, che sia a contatto con la verità. Che siate sempre quello che siete, senza far danno a nessuno. E, se farete male, chiedete scusa. Così, sarete voi stessi delle poesie viventi. Ve l’ho ripetuto tante volte: la poesia non è solo sentimento e fantasia, è guardare gli oggetti del mondo, vedere gli altri. E dopo, solo dopo: scriverne. Facendo, con le vostre parole, la musica che avete saputo fare.
Poesia è, infine e soprattutto, andare oltre il disincanto che vorranno insegnarvi, pretendendo di spiegarvi come si vive. Lo imparerete da soli, a vostre spese. Lasciate che vi tengano per mano finché ne avrete bisogno. Ma non permettete a nessuno e a niente di disilludervi. Il mondo non si cambia accettando il mondo per quel che è, il mondo si cambia sognando un mondo nuovo, perché il mondo è fatto di persone e chi crede alla bellezza cambia in meglio il suo pezzo di mondo.
Grazie,
Maria Grazia
nota per il libretto di poesie raccolte dalla maestra Patrizia del Pio, IC “Petrassi”
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